Questa foto non rende assolutamente giustizia alla bontà e alle capacità antidepressive di questa torta.
Il motivo è che avevo così fretta di mangiarla che non ho voluto sprecare tempo per creare l’atmosfera perfetta o trovare l’angolazione giusta per valorizzarla..perciò dovete andare sulla fiducia!
Io non vado matta per le torte troppo cioccolatose, ma ieri è stato il mio organismo a segnalarmi il bisogno di cioccolato e così l’ho accontentato appena tornata dalla mia disastrosa uscita pomeridiana : 2 biglietti del tram (gli ultimi due del mio abbonamento!) sprecati per andare a vedere la mostra dei Preraffaeliti, che non abbiamo potuto vedere perché c’era un’ora e mezza di coda e alle 18.30 chiudevano l’ingresso..’vabbè, approfittiamone per una passeggiata in centro..in fondo poteva andarci peggio, poteva piovere!’ ..ed eccoci accontentate: un megadiluvio che ci ha lavate nonostante fossimo sotto i portici! Ma a che servono i portici di cui tanto ci vantiamo con i turisti ‘extra-torinesi’?? Ah si..a trovarsi in migliaia schiacciati come delle sardine, non riuscendo a fare un passo perché tutta Torino (compresi 1000 poveri ballerini inzuppati con rispettive marionette e impianti stereo che stavano sfilando per celebrare l’apertura di Torinodanza) si rifugia lì, illudendosi di sfuggire alla furia della pioggia..‘Vabbè, è solo un temporale, aspettiamo che finisca e poi ci facciamo una bella passeggiata con annessa cena al giapponese, intanto l’aria si sarà rinfrescata e potremo goderci il nostro sushi all’aperto nel dehor’..sono bastati 20 minuti di processione sotto i portici a farci cambiare idea: due ore per arrivare alla metro, acqua nei piedi, in testa e nei posti più impensabili, vento, pelle d’oca, pestoni, spintoni e quant’altro. Finalmente, alle 7 e mezza di sera, siamo giunte a casa, bagnate ma sollevate che il pomeriggio fosse finito..giusto il tempo di chiudere la porta e il malumore fuori di casa e..spunta il sole!!!! ..ieri ho avuto una grande lezione di vita: la domenica pomeriggio non bisogna uscire, bisogna rimanere a casa, un tutt’uno con il divano..per lo meno se si vive in un posto in cui luglio e novembre sono interscambiabili!
È in questo clima che è nato questo tripudio di cioccolato, che avrà vita breve perché stamattina è già quasi finita..mi sa che anche i miei genitori hanno avuto una giornataccia!
Ingredienti:
60 g di farina di riso
30 g di fecola di patate
30 g di amido di mais
80 g di cocco rapè
50 g di cacao amaro
1 cucchiaino di bicarbonato
1 uovo
50 g di olio di mais
200 g di latte di soia (io ho messo quello al cioccolato perché avevo solo quello, ma va bene normale)
1 cucchiaio di miele
100 g di zucchero di canna
2 banane
Cannella in polvere
Cioccolato fondente e cocco per il decoro
Preparazione:
Montare l’uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto più chiaro e spumoso.
Unire il miele, l’olio e il latte di soia, sempre mescolando con le fruste.
Aggiungere poco per volta le farine setacciate con il cacao, mescolando con un cucchiaio di legno.
Unire il cocco, il bicarbonato e la cannella.
Tagliare le banane a pezzetti, passarle velocemente in un po’ di farina di riso (serve a non farle andare a fondo nel composto) e unirle al resto.
Ungere d’olio una tortiera, infarinarla e versare dentro il composto.
Cuocere a 180° per 35-40 minuti.
Guarnire con dei decori di cioccolato fuso e del cocco.
Note:
- La presenza del bicarbonato renderà il colore della torta molto scuro, quasi nero..sembra bruciata ma non lo è, perciò non cedete alla tentazione di toglierla dal forno appena la vedete colorirsi un po’ troppo!
- Il mio orribile decoro è frutto della fretta..se vi impegnate un po’ di più oltre che buona questa torta potrebbe risultare anche molto bella!
Il motivo è che avevo così fretta di mangiarla che non ho voluto sprecare tempo per creare l’atmosfera perfetta o trovare l’angolazione giusta per valorizzarla..perciò dovete andare sulla fiducia!
Io non vado matta per le torte troppo cioccolatose, ma ieri è stato il mio organismo a segnalarmi il bisogno di cioccolato e così l’ho accontentato appena tornata dalla mia disastrosa uscita pomeridiana : 2 biglietti del tram (gli ultimi due del mio abbonamento!) sprecati per andare a vedere la mostra dei Preraffaeliti, che non abbiamo potuto vedere perché c’era un’ora e mezza di coda e alle 18.30 chiudevano l’ingresso..’vabbè, approfittiamone per una passeggiata in centro..in fondo poteva andarci peggio, poteva piovere!’ ..ed eccoci accontentate: un megadiluvio che ci ha lavate nonostante fossimo sotto i portici! Ma a che servono i portici di cui tanto ci vantiamo con i turisti ‘extra-torinesi’?? Ah si..a trovarsi in migliaia schiacciati come delle sardine, non riuscendo a fare un passo perché tutta Torino (compresi 1000 poveri ballerini inzuppati con rispettive marionette e impianti stereo che stavano sfilando per celebrare l’apertura di Torinodanza) si rifugia lì, illudendosi di sfuggire alla furia della pioggia..‘Vabbè, è solo un temporale, aspettiamo che finisca e poi ci facciamo una bella passeggiata con annessa cena al giapponese, intanto l’aria si sarà rinfrescata e potremo goderci il nostro sushi all’aperto nel dehor’..sono bastati 20 minuti di processione sotto i portici a farci cambiare idea: due ore per arrivare alla metro, acqua nei piedi, in testa e nei posti più impensabili, vento, pelle d’oca, pestoni, spintoni e quant’altro. Finalmente, alle 7 e mezza di sera, siamo giunte a casa, bagnate ma sollevate che il pomeriggio fosse finito..giusto il tempo di chiudere la porta e il malumore fuori di casa e..spunta il sole!!!! ..ieri ho avuto una grande lezione di vita: la domenica pomeriggio non bisogna uscire, bisogna rimanere a casa, un tutt’uno con il divano..per lo meno se si vive in un posto in cui luglio e novembre sono interscambiabili!
È in questo clima che è nato questo tripudio di cioccolato, che avrà vita breve perché stamattina è già quasi finita..mi sa che anche i miei genitori hanno avuto una giornataccia!
Ingredienti:
60 g di farina di riso
30 g di fecola di patate
30 g di amido di mais
80 g di cocco rapè
50 g di cacao amaro
1 cucchiaino di bicarbonato
1 uovo
50 g di olio di mais
200 g di latte di soia (io ho messo quello al cioccolato perché avevo solo quello, ma va bene normale)
1 cucchiaio di miele
100 g di zucchero di canna
2 banane
Cannella in polvere
Cioccolato fondente e cocco per il decoro
Preparazione:
Montare l’uovo con lo zucchero fino ad ottenere un composto più chiaro e spumoso.
Unire il miele, l’olio e il latte di soia, sempre mescolando con le fruste.
Aggiungere poco per volta le farine setacciate con il cacao, mescolando con un cucchiaio di legno.
Unire il cocco, il bicarbonato e la cannella.
Tagliare le banane a pezzetti, passarle velocemente in un po’ di farina di riso (serve a non farle andare a fondo nel composto) e unirle al resto.
Ungere d’olio una tortiera, infarinarla e versare dentro il composto.
Cuocere a 180° per 35-40 minuti.
Guarnire con dei decori di cioccolato fuso e del cocco.
Note:
- La presenza del bicarbonato renderà il colore della torta molto scuro, quasi nero..sembra bruciata ma non lo è, perciò non cedete alla tentazione di toglierla dal forno appena la vedete colorirsi un po’ troppo!
- Il mio orribile decoro è frutto della fretta..se vi impegnate un po’ di più oltre che buona questa torta potrebbe risultare anche molto bella!