Anche se quest’anno l’autunno è un po’ altalenante e ci regala un repentino susseguirsi di giornate gelide e miti, sarà già capitato a tutti voi, tornando a casa bagnati o infreddoliti, di desiderare una buona minestra calda. Questa minestra è sicuramente calda, ma è soprattutto buona!
Io non vado pazza per le minestre di pasta ed è per questo che nelle mie utilizzo generalmente cereali: grano saraceno, miglio, sorgo,..per questa in particolare ho scelto il riso integrale, così da compensare la presenza del cavolfiore che può provocare un po’ di gonfiore addominale con quella del riso integrale, ricco di fibre e perciò riequilibrante della flora batterica. La sua particolarità è la presenza del latte di cocco e delle spezie, che le aggiungono una nota di Oriente. Ingredienti: (4 - 5 persone) 180 g di riso integrale 1 cavolfiore (circa 800 g) 2 patate piccole (circa 300 g) 1 cipolla 3-4 cucchiai di passata di pomodoro 800 ml di acqua 200 ml di latte di cocco 1 carota 1 cucchiaino di curry Zenzero fresco 1 foglia di alloro 1 rametto di timo e 1 di maggiorana 1 peperoncino fresco 2 cucchiai di lievito alimentare a scaglie Olio, sale, pepe Preparazione: Per prima cosa mettere a cuocere il riso, perché quello integrale richiede circa 45 minuti di cottura (20-25 in pentola a pressione). Io lo metto in pentola con il doppio del suo volume di acqua fredda e un pizzico di sale e lo cuocio coperto, controllando di tanto in tanto che ci sia ancora acqua perché non si attacchi sul fondo. Successivamente mettere in una padella capiente (io uso il wok) un cucchiaio d’olio, aggiungere le spezie, il peperoncino a pezzetti e la cipolla tritata e fare insaporire qualche minuto. Aggiungere il cavolfiore diviso in cimette e farlo cuocere per 5 minuti; poi unire le patate tagliate a pezzetti e la carota divisa in 4 (l’ho lasciata grossa perché l’ho usata solo per fare il brodo e poi l’ho tolta e mangiata a parte. Se preferite potete tagliarla a pezzetti piccoli e lasciarla come ingrediente della minestra). Coprire con l’acqua e il latte di cocco, salare, pepare e insaporire con alloro, timo e maggiorana. Fare cuocere coperto per 15-20 minuti. Quando mancano 10 minuti dalla fine della cottura del riso, scolarlo (nel caso non avesse assorbito tutta l’acqua) e unirlo alle verdure; aggiungere la passata di pomodoro e proseguire la cottura per altri 10 minuti. Spegnere, insaporire con il lievito a scaglie, condire con un filo di olio a crudo, guarnire con qualche strisciolina di zenzero fresco o qualche pezzetto di peperoncino e servire calda. Questi biscotti sono davvero facili e veloci da preparare, ma la loro qualità principale non è di certo la semplicità, quanto piuttosto la loro irresistibile bontà!
Sono indicati per la prima colazione, ma il loro compagno ideale è un buon tè, da consumare preferibilmente in un pomeriggio autunnale con gli amici. Ingredienti: (12-15 biscotti) 125 g di mandorle 40 g di zucchero integrale di canna 30 g di farina di grano saraceno 20 g di amido di mais (o fecola di patate) 30 g di uva passa 1 albume 1 cucchiaio di olio di riso Preparazione: Mettere l’uvetta ad ammollare in acqua per 10 minuti. Tritare finemente le mandorle e lo zucchero di canna, poi metterli in una ciotola e unire le farine. Aggiungere l’olio e l’albume e mescolare, prima con una forchetta (per sbattere leggermente l’albume), poi a mano. Strizzare l’uva passa e unirla all’impasto. Su un piano infarinato formare un salsicciotto del diametro di circa 2,5 cm, poi tagliare dei dischetti spessi 1 cm (o 1,5 se li volete più corposi). Disporre i biscotti su una teglia ricoperta di carta da forno e appiattirli leggermente (non crescono molto, perciò appiattiteli dello spessore desiderato..io consiglio di lasciarli abbastanza alti). Cuocere a 190° per 15 minuti. Se li volete un po’ più dolci potete spolverizzarli con dello zucchero a velo (da mettere quando sono ancora caldi). Conservarli in una scatola di latta chiusa. Note: - Io ho utilizzato solo l’albume per renderli più leggeri, ma mi sono premurata di fare una frittata il giorno dopo perché il tuorlo non andasse sprecato..se non avete intenzione di usare il tuorlo a breve potete utilizzare per questi biscotti l’uovo intero, magari sceglietene uno non tanto grosso. - La quantità di zucchero che ho usato è minima perché io non amo i biscotti troppo dolci, ma se siete più golosi di me aumentate leggermente la quantità di zucchero o, come dicevo prima, spolverizzate con lo zucchero a velo. Tra le farine prive di glutine la farina di amaranto non è la più comune né la più facilmente reperibile, ma se vi capita di trovarla e il prezzo richiesto non equivale al vostro intero stipendio, vi consiglio di provarla!
Io ho pagato 3€ il mio sacchettino da 250 g, ma l’ho preso in occasione del Salone del Gusto di Torino e non so se in generale costi di più o di meno. Ovviamente la cosa migliore sarebbe possedere un piccolo mulino e autoprodurla, ma, almeno per il momento, non è il mio caso, perciò appena l’ho vista allo stand del Messico, nonostante il prezzo non proprio modesto, non ho resistito! Il suo gusto si adatta a piatti sia dolci sia salati, però è abbastanza particolare e non è apprezzato da tutti i palati; per quanto mi riguarda la trovo deliziosa, vagamente affine alla farina di quinoa. Per quanto riguarda questi biscottini, l’amaranto in combinazione con il cioccolato è ottimo e conferisce quasi un retrogusto di nocciola..lo consiglio quindi a chi fosse allergico alla frutta secca: al primo morso la sensazione è proprio quella di addentare un biscotto alla nocciola, solo in un secondo momento sopraggiunge il gusto dell’amaranto. La preparazione di questi dolcetti è rapidissima e davvero poco impegnativa: basta mescolare tutti gli ingredienti, fare delle forme abbastanza rudi con le mani e infornare, senza essere particolarmente precisi, creativi o aggraziati. Sono perciò indicati in occasione di visite improvvise all'ora del tè. Ingredienti (per 25 biscotti): 60 g di farina di amaranto 140 g di farina di riso 100 g di cioccolato fondente 1 uovo 30 g di olio di riso 60 g di zucchero integrale di canna 4 cucchiai di latte di riso ½ cucchiaino di cremor tartaro (facoltativo) Preparazione: Fondere il cioccolato a bagnomaria. Mescolare in una terrina le farine con lo zucchero e il cremor tartaro, se lo mettete. A parte mescolare l’olio con il latte e l’uovo, poi unirli poco alla volta alle farine, mescolando prima con un cucchiaio di legno, poi a mano. Aggiungere il cioccolato fuso e, quando tutto è ben amalgamato, creare delle palline un po’ schiacciate (tipo amaretti). Mettere su una teglia ricoperta di carta da forno e cuocere a 180° per 20 minuti. Conservare in una scatola di latta chiusa. Note: - Se mettete il cremor tartaro (o lievito) i biscotti risulteranno leggermente più morbidi, ma secondo me è superfluo perché sono ottimi (anche i giorni successivi) già senza mettere nulla. - La modesta quantità di farina di amaranto non deriva solo dal suo costo elevato, ma anche dal suo gusto molto deciso, perciò non abbondate mai nelle ricette..anzi per alcuni palati 60 g potrebbero essere già troppi, magari la prima volta mettetene 10 g in meno e sostituiteli con 10 g di farina di riso. |
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August 2022
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