Premetto che in commercio si trovano tutti i tipi di panne vegetali: riso, soia, mandorla, miglio, cocco..però a parer mio sono un po’ troppo care e non sempre la spesa è proporzionale alla qualità. Visto che farla in casa richiede non più di dieci minuti, suggerisco a tutti di optare per la versione casalinga, più economica oltre che, generalmente, più buona.
Riporto la ricetta nel modo più generico possibile, perché si può ottenere una buona panna da cucina utilizzando diversi tipi di latte vegetali e diversi tipi di olio. Faccio però alcune precisazioni in modo che ognuno possa scegliere quella più adatto al suo gusto.
Per quanto riguarda il tipo di latte da utilizzare:
LATTE DI RISO: la panna ottenuta va bene per timballi, vellutate e torte salate, ma ne sconsiglio l’utilizzo a crudo perché per quanto si possa salare, pepare, speziare, conserva sempre un retrogusto dolciastro, che rende necessario mescolarla con altri ingredienti e ‘camuffarla’ in piatti un po’ elaborati.
È particolarmente adatta per piatti a base di carciofi, perché ha un retrogusto che li ricorda vagamente.
Consiglio in ogni caso di scegliere accuratamente la marca di latte in modo da preferire un latte di riso che non sia troppo dolce e che abbia un’alta percentuale di riso (se no viene troppo acquosa).
LATTE DI SOIA: La panna ottenuta ha un’ottima consistenza e un sapore più neutro di quella di riso, tuttavia se non gradite particolarmente quel retrogusto un po’ ‘fagioloso’ della soia, vi suggerisco di privilegiarne l’utilizzo in piatti cotti e non a crudo.
Anche qui prestate attenzione alle marche da utilizzare perché se il latte di soia da cui partite non ha un buon sapore anche la panna ricavata non sarà il massimo. Io utilizzo in genere il latte Viviverde Coop o il Sojasun, ma vanno molto bene anche il Provamel (più caro degli altri due) e varie altre marche che trovate nei negozi biologici; evitate quello di marca Carrefour che ha un sapore poco indicato.
LATTE DI MANDORLA: è indubbiamente il migliore, perché, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, è il meno dolce di tutti. Fate attenzione perché in commercio si trova per lo più latte di mandorla dolcificato, mentre voi dovete comprarne uno che non contenga zucchero, agave, stevia ecc. La consistenza è ottima, il gusto anche perciò si può utilizzare anche a crudo, per arricchire i condimenti della pasta. L’ho servito e riservito a ospiti abituati alla panna vaccina e non hanno battuto ciglio, anzi, hanno fatto sempre i complimenti! Unico lato negativo: in cottura tende a scindersi un po’ e a cacciare fuori l’olio..il sapore è comunque delizioso e il condimento resta ben inumidito, però è consigliabile aggiungere la panna per ultima, a fuoco spento, così che anche l’aspetto sia vagamente delizioso. Come marca è ottimo il latte di mandorla della Provamel (attenzione a prendere quello naturale perché questa marca fa due tipi di latte di mandorla, uno dolcificato e uno no).
Io, dopo vari esperimenti, ho scelto di utilizzare principalmente il latte di mandorla..costa un po’ di più, ma la panna non è un alimento di uso quotidiano, perciò per quelle rare volte in cui si utilizza il risultato vale la spesa. Fate anche voi le vostre prove e scegliete il latte più adatto ai vostri gusti e all’uso che ne fate, perché la mia lunga e sbrodolante premessa è in ogni caso soggettiva.
Per quanto riguarda l’olio:
Personalmente, fra tutti, preferisco l’olio di riso, perché ha un gusto più neutro. Talvolta invece faccio un mix di olio di semi di girasole e olio di mais. Attenzione all’olio di girasole spremuto a freddo perché è indubbiamente più salutare, ma lascia un sapore molto amaro che il latte non riesce a contrastare. Se utilizzate olio evo il gusto della panna ne risentirà, giudicate voi se in meglio o in peggio; è molto indicato nella panna di riso per mascherare il dolciastro del latte.
Scusate la lunga e dettagliata premessa, ecco la ricetta..
Ingredienti:
1 bicchiere di latte vegetale non zuccherato (230 g circa)
1 bicchiere e mezzo di olio di riso o di semi (circa 200 g)
Sale, pepe, noce moscata.
Preparazione:
Mettere il latte e il sale in un contenitore alto (e abbastanza capiente) e frullare con il mixer a immersione, aggiungendo l’olio a filo poco per volta.
Quando l’olio sarà terminato, emulsionare con il mixer ancora un minuto.
Non preoccupatevi se dovesse rimanere un po’ liquida, perché riposando in frigorifero diventa più consistente.
Completare con una grattata di pepe e noce moscata.
In frigorifero, chiusa in un barattolo di vetro, si conserva 2-3 giorni.
Osservazioni:
- Seguendo queste dosi la quantità di panna ottenuta è abbondante, perciò se state preparando una cena per 15 persone va bene, nella vita quotidiana meglio dimezzarle.
- La quantità di olio da utilizzare può essere ridotta a 1 solo bicchiere (ovvero pari quantità di olio e latte) se volete ottenere una panna più leggera. Io in genere faccio la versione più light, ma anche in questo caso il modo migliore per decidere quali dosi seguire è fare delle prove e scegliere come la preferite.
La foto non è sicuramente da manuale, ma la metto qui in fondo per dare una vaga idea di come venga..questa è fatta con il latte di soia, ma quella fatta con il latte di mandorla è similare.
Riporto la ricetta nel modo più generico possibile, perché si può ottenere una buona panna da cucina utilizzando diversi tipi di latte vegetali e diversi tipi di olio. Faccio però alcune precisazioni in modo che ognuno possa scegliere quella più adatto al suo gusto.
Per quanto riguarda il tipo di latte da utilizzare:
LATTE DI RISO: la panna ottenuta va bene per timballi, vellutate e torte salate, ma ne sconsiglio l’utilizzo a crudo perché per quanto si possa salare, pepare, speziare, conserva sempre un retrogusto dolciastro, che rende necessario mescolarla con altri ingredienti e ‘camuffarla’ in piatti un po’ elaborati.
È particolarmente adatta per piatti a base di carciofi, perché ha un retrogusto che li ricorda vagamente.
Consiglio in ogni caso di scegliere accuratamente la marca di latte in modo da preferire un latte di riso che non sia troppo dolce e che abbia un’alta percentuale di riso (se no viene troppo acquosa).
LATTE DI SOIA: La panna ottenuta ha un’ottima consistenza e un sapore più neutro di quella di riso, tuttavia se non gradite particolarmente quel retrogusto un po’ ‘fagioloso’ della soia, vi suggerisco di privilegiarne l’utilizzo in piatti cotti e non a crudo.
Anche qui prestate attenzione alle marche da utilizzare perché se il latte di soia da cui partite non ha un buon sapore anche la panna ricavata non sarà il massimo. Io utilizzo in genere il latte Viviverde Coop o il Sojasun, ma vanno molto bene anche il Provamel (più caro degli altri due) e varie altre marche che trovate nei negozi biologici; evitate quello di marca Carrefour che ha un sapore poco indicato.
LATTE DI MANDORLA: è indubbiamente il migliore, perché, contrariamente a ciò che comunemente si pensa, è il meno dolce di tutti. Fate attenzione perché in commercio si trova per lo più latte di mandorla dolcificato, mentre voi dovete comprarne uno che non contenga zucchero, agave, stevia ecc. La consistenza è ottima, il gusto anche perciò si può utilizzare anche a crudo, per arricchire i condimenti della pasta. L’ho servito e riservito a ospiti abituati alla panna vaccina e non hanno battuto ciglio, anzi, hanno fatto sempre i complimenti! Unico lato negativo: in cottura tende a scindersi un po’ e a cacciare fuori l’olio..il sapore è comunque delizioso e il condimento resta ben inumidito, però è consigliabile aggiungere la panna per ultima, a fuoco spento, così che anche l’aspetto sia vagamente delizioso. Come marca è ottimo il latte di mandorla della Provamel (attenzione a prendere quello naturale perché questa marca fa due tipi di latte di mandorla, uno dolcificato e uno no).
Io, dopo vari esperimenti, ho scelto di utilizzare principalmente il latte di mandorla..costa un po’ di più, ma la panna non è un alimento di uso quotidiano, perciò per quelle rare volte in cui si utilizza il risultato vale la spesa. Fate anche voi le vostre prove e scegliete il latte più adatto ai vostri gusti e all’uso che ne fate, perché la mia lunga e sbrodolante premessa è in ogni caso soggettiva.
Per quanto riguarda l’olio:
Personalmente, fra tutti, preferisco l’olio di riso, perché ha un gusto più neutro. Talvolta invece faccio un mix di olio di semi di girasole e olio di mais. Attenzione all’olio di girasole spremuto a freddo perché è indubbiamente più salutare, ma lascia un sapore molto amaro che il latte non riesce a contrastare. Se utilizzate olio evo il gusto della panna ne risentirà, giudicate voi se in meglio o in peggio; è molto indicato nella panna di riso per mascherare il dolciastro del latte.
Scusate la lunga e dettagliata premessa, ecco la ricetta..
Ingredienti:
1 bicchiere di latte vegetale non zuccherato (230 g circa)
1 bicchiere e mezzo di olio di riso o di semi (circa 200 g)
Sale, pepe, noce moscata.
Preparazione:
Mettere il latte e il sale in un contenitore alto (e abbastanza capiente) e frullare con il mixer a immersione, aggiungendo l’olio a filo poco per volta.
Quando l’olio sarà terminato, emulsionare con il mixer ancora un minuto.
Non preoccupatevi se dovesse rimanere un po’ liquida, perché riposando in frigorifero diventa più consistente.
Completare con una grattata di pepe e noce moscata.
In frigorifero, chiusa in un barattolo di vetro, si conserva 2-3 giorni.
Osservazioni:
- Seguendo queste dosi la quantità di panna ottenuta è abbondante, perciò se state preparando una cena per 15 persone va bene, nella vita quotidiana meglio dimezzarle.
- La quantità di olio da utilizzare può essere ridotta a 1 solo bicchiere (ovvero pari quantità di olio e latte) se volete ottenere una panna più leggera. Io in genere faccio la versione più light, ma anche in questo caso il modo migliore per decidere quali dosi seguire è fare delle prove e scegliere come la preferite.
La foto non è sicuramente da manuale, ma la metto qui in fondo per dare una vaga idea di come venga..questa è fatta con il latte di soia, ma quella fatta con il latte di mandorla è similare.